Con Barbara di Podere l’Agave, un graziosissimo agriturismo biologico della provincia di Livorno, inauguriamo la sezione Aprire un agriturismo, dedicata ai racconti dei nostri gestori che hanno piacere di condividere con noi, ma soprattutto con voi, quell’avventura che li ha portati ad aprire una struttura agrituristica.
Barbara ci svela come sia nata l’idea di aprire un agriturismo, di quanta determinazione e professionalità bisogna munirsi. Parla della sua azienda, di come si può gestire uno staff di tante persone e offre piccoli consigli ai giovani che vogliono lanciarsi nella stessa esperienza.
Da dove è nata l’idea di aprire un agriturismo?Â
Più che dalla testa l’impulso è arrivato dal cuore. Lavoravo e vivevo a Milano e mi stavo per trasferire a Chicago, poi ho conosciuto il futuro padre dei miei bambini e ho stravolto i miei piani: invece di Chicago ho scelto San Vincenzo e mi sono trasferita in quella che era la casa di vacanze della mia infanzia e il luogo del cuore da sempre.
Da qui è nata l’idea di aprire un agriturismo. Ho recuperato gli olivi, ho piantato tanti alberi da frutto antichi, ho incominciato a allevare i maiali di cinta senese e soprattutto ho iniziato a condividere la mia casa con altre persone.
A poco a poco è diventata, nel corso degli anni, la casa di vacanze di tante altre persone, i miei stessi ospiti.
Cosa significa oggi condividere la propria casa con altre persone?
Per me è una gioia, tante di queste persone diventano amici, ci sentiamo spesso, i miei figli vanno a trovare i figli dei miei ospiti e viceversa io sono felice di ospitarli, ci troviamo durante l’inverno in altri luoghi, ci sentiamo e condividiamo parti di vita non solo legate all’Agave. Questo succede perchĂ© l’agriturismo non è un albergo dove i clienti scelgono di andare a dormire: mi sono resa conto che Podere l’Agave è diventata la casa delle vacanze di tante famiglie, felici di tornare ogni anno, dove nascono amicizie vere e tra i piĂą giovani anche qualche amore.
A tuo parere qual è il primo passo che una persona dovrebbe compiere per aprire un agriturismo?
Bella domanda! PiĂą che un primo passo, parlerei di una qualitĂ che bisogna avere, cioè tanta determinazione – la burocrazia è davvero numerosa – ma la fatica delle carte è ripagata dal piacere di condividere qualcosa che si ama con tante persone che vengono da tutto il mondo.
Immagina di parlare con un giovane deciso ad aprire un agriturismo. Una volta trovata la determinazione, cosa succede?
Ho aperto un agriturismo più di 16 anni fa e so che tanto è cambiato. Gli uffici per cui sono passata io non esistono proprio più. Sicuramente ancora oggi bisogna diventare imprenditore agricolo, produrre reddito dalla campagna, avere degli edifici da trasformare in agriturismo.
Il mio consiglio è quello di informarsi bene e magari essere seguiti da qualche professionista, prima di compiere passi troppo lunghi.
Ti va di raccontarci se hai riscontrato delle difficoltà al momento dell’apertura del tuo agriturismo?
Ah, si! Più che di difficoltà parlerei di cose da imparare: nel mio caso, avendo una laurea in economia e commercio, con alle spalle una formazione classica, sono state proprio tante! Da subito ho incominciato con l’agricoltura biologica, ho imparato come si coltivano gli olivi e gli alberi da frutto, come si fa un orto e come si allevano i maiali di cinta senese.
Poi sono subentrati altri tipi di insegnamenti: quelli sulle norme di sicurezza delle piscine, dell’antincendio, della somministrazione di alimenti e bevande… e ancora: come si vende, come si gestisce un sito (e su questo ci sto ancora lavorando) il revenue, cioè la gestione dei ricavi, il marketing, i social (gli ultimi arrivati).
Alla fine però arriva la parte più bella: quella dell’accoglienza e della condivisione. Tanti ospiti sono diventati amici cari e i miei figli stanno crescendo con ragazzini che vengono da tutta Europa, hanno tanti amici con cui si vedono anche durante l’inverno.
Sei ancora con un giovane deciso ad aprire un agriturismo: il consiglio che vorresti dargli?Â
Non è un gioco. Ci vuole tanta professionalità , ma il tuo ufficio personale avrà vista sulle colline o sul mare. L’aria che respirerai sarà invasa dal profumo delle erbe aromatiche e dei fiori. La pausa caffè sarà l’occasione per cogliere un frutto appena maturo. Ma soprattutto: non saluterai i tuoi figli la mattina per rivederli solo la sera, li vedrai crescere e giocare con altri bimbi nel vostro prato di casa.
Cosa significa oggi avere un agriturismo?
Io mi sento un po’ ambasciatrice di quella che è diventata la mia terra: con il mio agriturismo sono in grado di dare la possibilità a tante persone di apprezzare una parte della Toscana che non è proprio conosciuta. Ripeto, per far questo ci vuole professionalità : in tutte le fasi, dalla vendita delle camere all’accoglienza. L’agriturismo è una piccola azienda, nel mio caso neppure familiare. Ho 10 dipendenti fissi e 5 che mi aiutano in alta stagione, con tutto ciò che questo significa.
Approfondiamo questo argomento. Ci sveli come riesci a gestire il lavoro con i tuoi dipendenti e che tipo di rapporto hai con loro?
Io mi sento parte di una famiglia allargata quindi con tutti i pro e i contro! Di positivo c’è sicuramente che tutti si sentono coinvolti, non interagisco solo io con i nostri ospiti, Jimmi e Pietro portano i bambini con loro quando vanno a dare da mangiare agli animali, capita spesso di trovare qualche bambina con le ragazze della reception o un ospite chiacchierare con le donne delle pulizie… per fare alcuni esempi.
In questo periodo stanno nascendo tanti bambini ai vari ragazzi che lavorano o vivono qui e la gioia è davvero condivisa tra tutti noi! Ci sentiamo un po’ zii o nonni a seconda dell’età ! Come in tutte le famiglie nei momenti di maggiore stress capita di confrontarsi in modo più rumoroso, ma le nostre cene sotto il gazebo per condividere un compleanno o una festa sono momenti veramente belli. Ognuno cucina qualcosa del proprio paese di origine ed è una vera gioia per tutti!
Ora parlaci un po’ della tua azienda…
Il mio agriturismo è nato nel 2000 e si chiama Podere L’Agave. Ci troviamo a San Vincenzo, in provincia di Livorno e siamo completamente immersi nel verde delle colline toscane.
Qualche numero: 22 ettari con piĂą di 1000 olivi e oltre 200 alberi da frutto, 180 maiali di cinta senese, tante galline e 4 asinelli. Produciamo olio extravergine di oliva bio, marmellate, salumi di cinta, frutta e verdura e uova per le colazioni.
L’agriturismo è aperto quasi tutto l’anno, d’estate e durante le vacanze scolastiche è il regno dei bambini, in autunno e in primavera di chi vuole rilassarsi, godendosi i sapori della Toscana e respirare aria buona, in inverno i ciclisti vengono ad allenarsi approfittando delle strade senza traffico, del clima sempre mite e dei meravigliosi paesaggi.
A tuo parere, qual è il punto di forza di Podere l’Agave?
La fortuna di essere in un luogo magico, tra le colline e il mare, la fortuna di avere tanti ospiti che sanno cogliere e vivere questa magia. L’impegno che ci mettiamo tutti per far sentire a casa i nostri ospiti.
La cosa piĂą bella del tuo lavoro?
Il sorriso di chi arriva qui, l’abbraccio e l’arrivederci che ci scambiano con chi parte. L’essere circondata dai colori, dai profumi, dalla natura e dal mare. Il tramonto del sole dietro la Corsica e la Capraia
E quella meno bella (se esiste)?
La burocrazia!