Avvicinandoci alla fine del 2023, ci siamo voluti prendere un po’ di tempo per tirare le somme sull’anno appena trascorso e indagare su quali siano state le tendenze più significative che l’hanno caratterizzato.
L’abbiamo fatto grazie all’analisi delle ricerche e delle prenotazioni effettuate sui portali Feries (Agriturismo.it e CaseVacanza.it) e ai risultati di un nostro recente sondaggio condotto su oltre 3.000 turisti italiani e stranieri.
Da questa analisi sono emerse 3 principali tendenze, non completamente nuove rispetto a quanto già osservato e discusso, ma che sono cresciute e si sono rafforzate negli ultimi 12 mesi e che lasceranno certamente la loro impronta anche nei mesi futuri. Vediamo insieme di cosa si tratta!
Prima tendenza: Cresce l’interesse dei turisti per soggiorni fuori dall’alta stagione
Il turismo rurale si evolve, abbracciando periodi al di fuori dell’estate. Oltre al classico periodo estivo, infatti, abbiamo notato un crescente interesse per la primavera (+12% delle prenotazioni rispetto al 2022) e per l’autunno (+11% delle prenotazioni rispetto al 2022).
Questa flessibilità nel periodo di viaggio, un tempo esclusiva dei turisti stranieri ed oggi sempre più interessante anche per i nostri connazionali, offre agli operatori del settore una grande opportunità per una migliore distribuzione delle richieste, riducendo così la dipendenza dalla stagione estiva.
Chiaramente esistono delle differenze su base locale, con alcune destinazioni più tipicamente estive e altre più versatili, ma è sempre un buon consiglio per chi gestisce un agriturismo o affitta una casa vacanze quello di provare a valorizzare il più possibile la propria offerta fuori stagione, magari evidenziando le attività e gli eventi che i turisti possono trovare in quella specifica destinazione in autunno e in primavera.
Inoltre, abbiamo osservato che i soggiorni effettuati fuori dall’alta stagione, in particolare a maggio e settembre, si sono allungati rispetto allo scorso anno (in media +6%), aumentando così il loro valore. Un motivo in più per cercare di cogliere questa opportunità!
Seconda tendenza: Cresce l’anticipo delle prenotazioni
Il 2023 ha visto un incremento del 19% nell’anticipo delle prenotazioni per gli agriturismi e del 16% delle prenotazioni per il vacation rental.
Questo trend, che vede allungarsi il periodo che intercorre tra il momento della prenotazione e quello dell’inizio del soggiorno, è evidente per tutti i mesi di check-in, con agosto (94 giorni di anticipo), luglio (86 giorni di anticipo) e settembre (80 giorni di anticipo) in testa alla lista.
Scendendo nel dettaglio della nazionalità, possiamo osservare come i turisti stranieri dimostrino una propensione maggiore a pianificare in anticipo le vacanze rispetto ai viaggiatori italiani. I pianificatori per eccellenza sono i turisti tedeschi che, quest’anno, hanno totalizzato 93 giorni di anticipo medio sulla prenotazione delle loro vacanze. Seguono gli olandesi con 83 e a breve distanza gli inglesi con 80.
Ma cosa significano, all’atto pratico, questi dati?
Che mentre i turisti che prenotano last minute continuano ad esserci e ad essere un numero considerevole sul totale, le prenotazioni per un dato periodo iniziano ad arrivare anche molto prima della data di check-in. Alcuni turisti prenotano addirittura più di un anno prima, mentre la maggior parte prenota nei 6 mesi precedenti all’inizio del soggiorno.
Vediamo un esempio con questo grafico che ci mostra quando sono state effettuate le prenotazioni per luglio e agosto 2023 sui portali Feries:
Come possiamo vedere, il numero di prenotazioni last minute è rimasto comunque considerevole, ma gran parte delle richieste è arrivata nei primi mesi dell’anno e alcune addirittura nella seconda metà del 2021 e nel 2022.
Per gli operatori del settore, questa tendenza può essere una vera e propria opportunità per iniziare a ricevere prenotazioni con largo anticipo, facendo trovare ai turisti quello che stanno cercando nel momento in cui lo stanno cercando.
È dunque strategico iniziare a promuovere le proprie offerte con disponibilità e tariffe aggiornate il prima possibile, in modo da intercettare anche i viaggiatori più anticipatori.
Terza tendenza: l’aumento dei prezzi
Quest’anno il settore agrituristico ha sperimentato un aumento del prezzo medio a notte a persona dell’ 11% rispetto al 2022, raggiungendo una media di 33€.
Il mese di luglio si è distinto come il periodo con la spesa media a persona più alta (38€), seguito da agosto (36€). Gli italiani hanno speso meno (in media 27€ a notte a persona), gli stranieri hanno speso di più (in media 36€ a notte a persona).
In generale, un soggiorno in agriturismo nel 2023 è costato mediamente 570€.
Il semplice aumento del costo della vacanza potrebbe essere sufficiente a domandarsi se qualche turista abbia deciso di risparmiare sui viaggi, non partendo affatto o comunque adottando qualche strategia per tagliare i costi. E indagare su questo aspetto non può che essere ancora più importante se consideriamo che l’aumento dei costi ha riguardato anche moltissimi altri aspetti della vita quotidiana dei consumatori.
Abbiamo fatto quindi qualche domanda a riguardo ai nostri turisti e ne sono emersi alcuni spunti molto interessanti.
Il primo è che più del 90% dei rispondenti al sondaggio ha dichiarato di aver viaggiato nel corso del 2023, e tra l’altro quasi il 70% ha detto di aver fatto più di un viaggio. Ancora una volta i viaggi si confermano una spesa che le persone difficilmente vogliono sacrificare.
Tuttavia, se rinunciare del tutto al viaggio è un’opzione che i più hanno scartato, i nostri intervistati hanno ammesso di aver adottato qualche strategia per risparmiare.
Il 49% dei nostri connazionali ci ha detto di essere riuscito a risparmiare nell’organizzazione del viaggio e/o durante la vacanza vera e propria. Al contrario, tra gli stranieri, la percentuale dei “risparmiatori” è drasticamente più bassa, e si attesta al 16%.
Ecco nel dettaglio tutte le risposte e le relative percentuali.
E cosa succederà nei prossimi mesi?
Abbiamo chiesto ai nostri turisti di valutare da 1 a 10 la loro intenzione di risparmiare nei prossimi viaggi. Guardando al punteggio medio fornito dagli italiani (6,9) vediamo chiaramente che la propensione a risparmiare c’è, ma rimane in una certa misura controllata.
Gli stranieri, al contrario, dimostrano un incoraggiante ottimismo. Il loro punteggio sulla scala (5,2) è espressione di un desiderio di risparmiare sotto la media, presumibilmente non prioritario nella scelta di una destinazione o di un alloggio.
Per concludere, abbiamo deciso di scendere più nel dettaglio, chiedendo ai turisti quali misure di risparmio pensano di adottare per risparmiare nei futuri viaggi.
Al primo posto tra le strategie di risparmio abbiamo “Prenotare il viaggio in anticipo”. Ed ecco che ritroviamo uno dei trend commentati in questo articolo.
Al secondo posto troviamo: “Viaggiare al di fuori dell’alta stagione“. Anche questa tendenza dunque sembra destinata a durare nei prossimi mesi.
In terza posizione tra le strategie di risparmio più comuni tra i turisti ci sono “cibo e bevande”. Un’intenzione dunque a limitare i pasti al ristorante, preferendo magari un alloggio indipendente dotato di cucina, in cui preparare i pasti in autonomia, o magari preferire una formula che includa nel prezzo del soggiorno anche alcuni o tutti i pasti.
Conclusioni: uno sguardo al futuro
Il 2023 è stato un anno sfidante per il settore turistico italiano, in cui abbiamo visto i viaggiatori consolidare nuove abitudini e in cui si sono sviluppate nuove opportunità per chi opera nel settore.
Ma cosa ci aspetta per la prossima stagione?
Presto sul blog saranno disponibili nuovi contenuti dedicati alle previsioni per la stagione invernale, ormai alle porte, e per il 2024.
Intanto, per approfondire questi temi, ti invitiamo a dare un’occhiata al nostro ultimo webinar: Agridays: Il turismo rurale in Italia – Nuovi trend e previsioni 2024
Stay tuned!