Anche tu appartieni a quella fascia di persone che almeno una volta hanno pensato Mi piacerebbe aprire un agriturismo? Sarà per il suo fascino bucolico, sarà perché dietro nasconde la scelta di un cambiamento (radicale) di vita, ma aprire un agriturismo è il sogno di tantissima gente.
Negli ultimi anni sono soprattutto i giovani a pensare all’apertura di un agriturismo, magari dopo aver ereditato un’attività oppure un terreno di famiglia. Altro discorso va fatto per chi pensa di lanciarsi in una simile avventura abbandonando del tutto il proprio habitat cittadino per una dimensione totalmente diversa. A ogni modo, la domanda Come aprire un agriturismo? sorge spontanea a entrambi…
Oggi vogliamo aiutarti a muovere i primi passi verso l’apertura di un agriturismo, mostrandoti alcuni consigli utili e pratici per avviare questo tipo di business.
La formazione prima di tutto!
Prima di compiere qualsiasi passo verso l’apertura di un agriturismo dobbiamo metterci in testa che avviare e gestire bene un’attività simile significa conoscere il settore e le sue regole.
Vietato improvvisare, quindi! Lasciamo da parte l’intuito e l’emotività per procedere con consapevolezza e razionalità.
Prepariamoci seguendo corsi specifici, che generalmente forniscono nozioni di base per chi ha poca esperienza e si focalizzano sulla normativa nazionale, gli obblighi amministrativi e gli adempimenti fiscali.
Teniamo in considerazione che una volta aperta la nostra attività dovremo entrare in contatto con dei clienti: le camere del nostro agriturismo dovranno essere confortevoli, il menu del ristorante realizzato con prodotti tipici. Ma non potremo limitarci alla semplice cura dell’ospite: dovremo avvicinarlo alla cultura contadina, fargli conoscere la natura, trovare spunti interessanti con cui confrontarci, occasioni di divertimento.
Oltre a questo avremo bisogno di una formazione inerente la promozione di un agriturismo. Se aprire un agriturismo – nel vero senso del termine – può sembrare il passo più complesso, la difficoltà continua nel momento in cui dobbiamo far conoscere il nostro agriturismo. Su questo punto c’è il nostro articolo Come promuovere un agriturismo che ti consigliamo di leggere!
Conoscere i requisiti soggettivi e oggettivi per aprire un agriturismo
Per aprire e gestire un agriturismo bisogna essere un imprenditore agricolo. Cosa significa? Il codice civile chiarisce:
L’imprenditore agricolo è colui che esercita un’attività diretta alla coltivazione del fondo, alla selvicoltura, all’allevamento del bestiame e alle attività connesse.
Nello specifico l’imprenditore agricolo deve avere delle conoscenze e delle competenze specifiche in campo agrario, deve dedicare almeno il 50% del proprio tempo di lavoro all’attività agricola e ricavare dalla stessa attività almeno il 50% del suo reddito globale di lavoro.
L’attività agricola può essere svolta direttamente dall’imprenditore, ma anche da un personale dipendente, l’importante è che i terreni forniscano del reddito agrario. L’imprenditore non deve necessariamente possedere il terreno che coltiva, ma è sufficiente averne la disponibilità (in affitto per esempio). Ovviamente è necessario che l’imprenditore sia in possesso di nozioni tecniche e amministrative inerenti la disciplina agrituristica.
Essere un imprenditore agricolo quindi è il requisito soggettivo per aprire un agriturismo. Avere (fisicamente) la disponibilità di un’azienda agricola dove coltivare, allevare o avviare qualsiasi attività agricola è il requisito oggettivo. L’agriturismo deve trovarsi in una zona rurale, deve disporre di ettari di terra da destinare alle coltivazioni, deve produrre ciò che offrirà ai suoi ospiti.
Sai quali sono i documenti necessari per l’avvio di un’attività agrituristica?
Chiariamo subito un punto importante: sono le singole Regioni a determinare le modalità e i requisiti per ottenere le autorizzazioni sull’apertura di un agriturismo. Quando si decide di avviare una simile attività è necessario intrecciarsi con il quadro dei requisiti personali e strutturali richiesti dalla specifica Regione.
Tuttavia esistono delle procedure simili di Regione in Regione. A livello legale per avviare l’attività agrituristica bisogna chiedere l’iscrizione all’elenco regionale degli operatori agrituristici presso la Commissione Provinciale per l’agriturismo della sede provinciale del Servizio Ispettorato Funzioni Agricole della propria Regione.
Dopo la domanda, un funzionario regionale farà un sopralluogo per controllare e assegnare le giornate lavorative in agriturismo. Segue una domanda al Sindaco del Comune dove si trova l’agriturismo, accompagnata da una relazione che indica quali attività si vuole svolgere e dall’attestato che accerta il possesso dei terreni, più una copia dei libretti sanitari degli operatori e il parere della locale Azienda Sanitaria sulle strutture e gli impianti che si vogliono realizzare.
Una volta che il sindaco ha accertato la rispondenza delle dichiarazioni e della documentazione può pronunciarsi. Se la domanda viene accolta l’autorizzazione sarà rilasciata entro i 30 giorni successivi.
… e i requisiti degli edifici in cui svolgere l’attività?
Ovviamente gli edifici in cui si intende avviare l’attività agrituristica devono avere dei requisiti strutturali e igienico-sanitari specifici. Questi requisiti sono previsti dal regolamento edilizio comunale per i locali di civile abitazione e ogni Regione li prescrive autonomamente. Per saperne di più bisogna rivolgersi al proprio Ufficio tecnico del Comune, ma in linea generale, le camere dovranno essere caratterizzate da una superficie minima, un’areazione e un’illuminazione legate al numero di persone ospitate.
Se prevedete una cucina e il servizio ristorante è necessario attenersi alla normativa igienico-sanitaria e contattare la propria ASL di riferimento che risolverà le vostre incertezze.
Una volta progettato l’impianto elettrico potrete procedere con l’installazione e la prescritta certificazione, lo stesso vale per la dichiarazione di conformità gas.
Prendi carta e penna e stila un elenco di tutti i documenti necessari
A questo punto sarà utile farsi un elenco di tutti i documenti da avere a portata di mano al momento dell’apertura dell’agriturismo:
- Apertura della partita IVA
- Iscrizione al Registro delle Imprese della Camera del Commercio
- Iscrizione al Registro Regionale degli Operatori agrituristici
- Conto fiscale
- Autorizzazione del sindaco per lo svolgimento dell’attività
- INPS
- INAIL
- Autorizzazione dei Vigili del Fuoco
- Autorizzazione per l’installazione di insegne e cartelli segnaletici
- Libretto di idoneità sanitaria
- Autorizzazione sanitaria per i locali
- Tassa sui rifiuti
- Iscrizione alle associazioni di categoria
Classificarsi e distinguersi: gli agriturismi non sono tutti uguali
Prima di avviare la tua attività è bene chiedersi Che tipo di agriturismo mi piacerebbe aprire? Ricordiamoci infatti che gli agriturismi non sono tutti uguali e che a seconda delle attività esercitate e dei servizi offerti, gli agriturismi possono classificarsi e rientrare in un indirizzo specifico. Esistono gli agriturismi a indirizzo storico culturale, quelli sportivo-ricreativi, quelli agro-formativi, enologici-gastronomici e quelli biologici. Ognuno ha le proprie caratteristiche: se l’azienda agrituristica vanta una raccolta di oggetti, una biblioteca e del materiale divulgativo, organizza attività di formazione culturale nelle vicinanze, rientrerà nell’indirizzo storico-culturale; se offre ai suoi ospiti la possibilità di praticare discipline sportive durante il soggiorno sarà un agriturismo sportivo-ricreativo; se organizza degustazioni di vini e prodotti tipici, promuove corsi di cucina, l’indirizzo sarà quello enologico-gastronomico. Ogni agriturismo può prevedere uno o più indirizzi di specializzazione.
Nello stesso discorso rientra anche la tipologia agrituristica, cioè il tipo di attività esercitata in relazione all’uso delle strutture. Ci sono due tipologie di attività:
- Quella in famiglia, dove abbiamo un’ospitalità limitata negli spazi comuni e nelle camere dell’alloggio dell’imprenditore, la preparazione di bevande e pasti e la loro somministrazione nell’alloggio dell’operatore, l’organizzazione di attività connesse e complementari con l’attività agrituristica.
- Quella in azienda dove alloggi e camere hanno un’unità abitativa indipendente, i pasti e le bevande sono preparate in strutture a parte, ci sono spazi attrezzati per l’alloggio stagionale per chi arriva con tende, camper o roulotte, l’organizzazione di attività connesse e complementari con l’attività agrituristica.
In questo panorama è importante scegliere una tipologia e poi classificarsi in uno o al massimo due settori di specializzazione, cercando di distinguersi dagli altri, sfruttando le caratteristiche uniche dell’azienda, il territorio circostante e il tipo di ospitalità che intendiamo offrire.
Non sottovalutare la concorrenza
Se fino a qualche anno fa andare in vacanza in agriturismo non era proprio per tutti e l’agriturismo si presentava come un prodotto di nicchia, oggi le cose sono cambiate. Soggiornare in agriturismo è un’opzione sempre più diffusa e cavalca la moda del momento. Di conseguenza il mercato della concorrenza è in continuo aumento.
Chi decide di aprire un agriturismo non può non tenere in considerazione la concorrenza. Per un agriturismo esisono due tipi di concorrenti: quelli diretti, cioè quelli che offrono lo stesso tipo di servizio, gli altri agriturismi; e quelli indiretti, cioè le altre strutture ricettive e coloro che offrono servizi simili a un agriturismo.
Conoscere il mercato della concorrenza, essere sempre informati sulle tendenze e le criticità del settore sono aspetti fondamentali per l’imprenditore e gli permetteranno di posizionare la propria offerta ma anche saperla differenziare.
Imprenditore agricolo sì, ma non solo!
Per aprire un agriturismo non basta essere un imprenditore agricolo. Se pensiamo che rispetto agli anni ’90 l’offerta agrituristica in Italia è letteralmente raddoppiata, e con lei è aumentata l’offerta dei servizi agrituristici, ricreativi, sportivi e culturali, capiamo bene che all’imprenditore agricolo oggi si richiedono più competenze.
Accanto alla formazione, di cui abbiamo parlato prima, e a uno studio del mercato bisogna attuare una politica di promozione. Non possiamo restare fermi e aspettare che la gente arrivi nel nostro agriturismo solo per fortuna o per passaparola. Al contrario: deve essere l’azienda agricola ad attirare il consumatore, a cercarlo e a far desiderare i suoi prodotti e i suoi servizi. L’imprenditore agricolo deve creare una propria immagine e comunicarla, valutando le spese delle varie campagne pubblicitarie e i mezzi promozionali che possono portare a risultati più interessanti. Ecco quindi che l’imprenditore agricolo si trasforma in un direttore marketing.
Una volta aperto l’agriturismo, l’imprenditore agricolo avrà anche l’obiettivo di intensificare i rapporti tra campagna e città. Bisogna tenere in considerazione che stiamo sviluppando una nuova forma di turismo, dove non dovrà esser perduta l’identità culturale degli agricoltori, anzi, sarà necessario tutelere le tradizioni e valorizzare i prodotti enogastronomici e le capacità artigianali.
11 commenti
quali corsi specifici sono diponibili al momento?
Salve Stefano!
Ti consiglio di rivolgerti alle associazioni di categoria e seguire i nostri aggiornamenti – per questo puoi iscriverti alla newsletter!
Anche noi organizziamo corsi per gli agriturismi e per chi desidera informarsi: tra i prossimi in programma ci sono quelli che svolgeremo ad Agrietour ad Arezzo dall’11 al 13 novembre. Se hai piacere, passa a trovarci 🙂
io vorrei un’informazione :io sono agricoltore tt apposto inail imps ecc… ho una casa agricola ma nn voglio agriturismo ma solo fare cene in casa con prodoti dell’azienda ? xchè la legge nn la capisco facci da mangiare ai 20 miei amici nessuno dice nulla cena a 20 persone nn si può !!!!
Buongiorno Cristian! Cosa non capisce la legge a tuo avviso?
Vorrei dei consigli..
Buongiorno Beatrice! Di che tipo di consigli hai bisogno? Hai già letto il nostro articolo? Lo hai trovato utile?
Ti consiglio di rivolgerti alle associazioni di categoria e seguire i nostri aggiornamenti – per questo puoi iscriverti alla newsletter!
Vorrei saperne di più e frequentare i corsi
Buongiorno Silvia!
Cosa ti interessa sapere nello specifico e che corsi ti piacerebbe frequentare?
Di corsi per esempio ce ne sono tantissimi: quelli per la formazione professionale degli imprenditori agricoli che intendono svolgere l’attività agrituristica, quelli avviati con la collaborazione dell’Enapra (Ente di formazione professionale della Confagricoltura) che sono rivolti proprio a chi deve ancora iniziare l’attività agrituristica, sia a coloro che già svolgono da tempo l’attività.
Attendiamo una tua risposta 🙂
Piccola domanda: Per fare l’imprenditore agricolo cosa è necessario? Cioè, quanta vigna, oppure quanti olivi, quanto bosco? Io ho solo 500 olivi e 2 ettari di bosco, posso diventare agriturista? Grazie se qualcuno mi risponde.
Ciao Giovanni,
Su questa piccola – ma grande – domanda ti consigliamo di chiedere a un consulente specifico della tua regione.
Rimaniamo comunque a disposizione qualora avessi ancora altri dubbi 🙂
salve volevo sapere se c’è l’obbligo di pagare la ”pubblicità” al proprio comune per le frecce direzionali che servono a facilitare il percorso degli ospiti . Da qualche parte ho letto di no , ma non riesco piu’ a trovare il sito .grazie Giovanna