Lo avrai notato anche tu nel tuo agriturismo: i turisti di tutto il mondo (anche gli stessi italiani) arrivano nel nostro paese con la voglia di immergersi nelle abitudini di vita del posto che stanno visitando. Ma non solo: vogliono tornare a casa con nuove abilità, per esempio vogliono sapere come riproporre ai loro familiari dei meravigliosi tortellini fatti in casa, o raccontare ai propri amici come si cura un orto e si realizzano ricotte in un caseificio.
Sai come si chiama questo tipo di turismo? Turismo esperienziale e ne parliamo proprio in questo articolo!
Cos’è il turismo esperienziale
Il turismo esperienziale è una nuova forma di turismo: il viaggio non è più l’occasione per rilassarsi o per soggiornare in un luogo in cui non siamo mai stati prima, ma diventa l’opportunità di vivere emozioni nuove, volte ad arricchire il proprio bagaglio culturale. Nel turismo esperienziale viene privilegiata proprio l’esperienza: il viaggio ora è il modo per immergersi completamente all’interno della cultura e delle tradizioni del posto.
Affermatosi sempre di più in questi ultimi anni, il turismo esperienziale ci pone di fronte a una vera e propria evoluzione culturale del turismo, che passa a un pacchetto turistico completamente diverso: ora il turista non è più un semplice spettatore passivo del suo viaggio, ma diventa l’attore principale dell’offerta di viaggio.
L’offerta turistica si trasforma in una esperienza di vita che riesce a coinvolgere emotivamente e intellettualmente l’ospite.
Quali sono le caratteristiche di un’offerta turistica di tipo esperienziale? Sicuramente deve essere unica e autentica: l’esperienza mira a far conoscere qualcosa di nuovo e insolito. L’offerta esperienziale si caratterizza da una forte relazione che si viene a creare tra chi offre e chi riceve l’esperienza. Di norma viene associata a elementi di identità locale, come luoghi, storie, prodotti tipici, usi e costumi. Infine rappresenta una forma di apprendimento che permette di conoscere luoghi ed elementi della realtà ospitante, creare un legame con le persone del posto che raccontano le loro storie.
Esempi di turismo esperienziale
Quando si può parlare di turismo esperienziale? Le attività proposte per definire il turismo esperienziale sono molteplici.
Si parte dal più rinomato turismo enogastronomico, che permette di scoprire l’enogastronomia del luogo. A sua volta il turismo enogastronomico si suddivide in diverse attività, come per esempio la degustazione dei vini, dei prodotti tipici, la visita alle cantine o ai vigneti, la visita nei luoghi di produzione del cibo.
Un altro esempio importante è rappresentato da tutte quelle attività che includono corsi, come per esempio i corsi di cucina, i corsi di disegno all’aria aperta, di bird watching: esperienze che permettono di entrare in contatto con i costumi e le usanze, ma anche con il territorio, da un punto di vista completamente nuovo.
Pensiamo poi al turismo naturalistico che include attività come trekking, escursioni in bici, rafting, escursioni in barca o il pescaturismo.
Per non parlare poi di quello di stampo culturale, e di tutte le attività volte a scoprire il territorio circostante, come i tour guidati.
Ci sono poi esperienze più legate al benessere, come per esempio corsi di yoga, percorsi in piscine riscaldate e spa.
Come fare turismo esperienzale in agriturismo
Per gli agriturismi la stessa realtà agrituristica può trasformarsi in esperienza per il viaggiatore: la visita alla fattoria didattica per esempio, la passeggiata nell’orto, la raccolta di frutta direttamente dai nostri alberi rappresentano appieno le attività che possono rientrare nel turismo esperienzale.
Il turismo esperienziale può rappresentare una grande opportunità per il tuo agriturismo, offrendo:
- Un collegamento diretto tra viaggiatori e piccole realtà del posto;
- Un’esperienza personalizzata;
- Una propria guida locale che vada oltre quella che è la classica mappa del luogo;
- Un’esperienza pratica.
Per catturare l’interesse dei nostri ospiti, possiamo costruire dei pacchetti di offerta adatti alle varie esigenze dei turisti interessati alla vacanza esperienziale. Iniziamo allora a muovere i primi passi per:
- Creare e organizzare esperienze direttamente nel nostro agriturismo (enogastronomiche, naturalistiche, ecc.);
- Costruire dei pacchetti di offerte valide in determinanti periodi dell’anno, così che il cliente possa usufruirne solo tramite l’agriturismo;
- Creare delle convenzioni con le aziende del territorio, collaborare con loro per strutturare pacchetti di offerte ed esperienze;
- Pensare ad attività fuori stagione, anche attraverso la collaborazione con istruttori, insegnanti e aziende che possano aiutarci a creare l’esperienza.
Come abbiamo già detto prima, al nuovo viaggiatore non basta più assaggiare i piatti locali, ma vuole conoscere il mondo in cui vengono preparati, vuole recarsi personalmente al mercato per vedere come vengono scelti gli ingredienti, come vengono pesati e venduti e per questo diventa fondamentale andare oltre alla semplice esperienza da spettatore ma garantire confronti interessanti e avvincenti.
Vien da se che il turismo esperienziale consente di ampliare l’offerta del tuo agriturismo. Le esperienze e attività che proporrai, infatti, attrarranno clienti e turisti sempre più numerosi. Coniugando le attività con una conoscenza approfondita del territorio, riuscirai a integrare il tuo agriturismo in una rete professionale e sociale nuova, mentre crescerà la qualità dei tuoi servizi.
I nostri dati e il nostro sondaggio
Vediamo ora cosa succede negli agriturismi italiani in campo di turismo esperienziale e come si presenta la domanda da parte dei turisti che amano viaggiare in agriturismo.
Come abbiamo già avuto modo di approfondire durante i nostri webinar, le attività agrituristiche di maggior successo sono senz’altro ospitalità e ristorazione. Secondo gli ultimi dati disponibili infatti, ristorazione e attività varie rappresentano oltre la metà del fatturato annuo dell’agriturismo, mentre l’alloggio da solo vale il 40%.
Cosa c’è oltre l’alloggio e la ristorazione in agriturismo?
Innanzitutto, troviamo le degustazioni, presenti nell’82% delle aziende che offrono servizi diversi da alloggio e ristorazione. Le degustazioni consentono di esplorare i legami con i prodotti dell’azienda stessa e con i sapori del territorio senza dover servire regolarmente la colazione e i pasti.
Ci sono poi le attività strettamente legate all’azienda, presenti nel 72% dei casi. A volte si tratta di vere e proprie visite alla parte produttiva: coltivazioni, allevamenti, attività di trasformazione. Altre volte di percorsi storici volti a conoscere meglio la vita contadina e la sua storia. Infine ci sono le fattorie didattiche, tendenzialmente rivolte a scuole o gruppi.
Altra tipologia diffusa è quella dei corsi, che possono ricollegarsi a specificità dell’azienda o comunque tradizionali e quindi essere in stretta connessione con quanto abbiamo appena detto (corsi di cucina tradizionale, laboratori di terracotta, apicoltura, coltivazione dell’orto), oppure sfruttare gli spazi dell’azienda per discipline che attirano specifiche tipologie di turisti: fotografia, yoga, pittura, inglese, bushcraft, orienteering, ecc: la lista è lunghissima ed estremamente diversificata.
Le attività guidate possono essere rivolte anche al territorio, e in questo caso si tratta di visite alle città d’arte, ma anche di escursioni a piedi, in bici o a cavallo. Corsi ed esperienze guidate sono presenti nel 54% delle aziende che offrono attività.
Un’ultima diffusa tipologia è infine quella connessa alla ricerca del relax e benessere, che include trattamenti, massaggi, sauna, ed è presente nel 14% dei casi.
Una cosa da sottolineare è che queste esperienze possono essere offerte direttamente dall’azienda agrituristica, ma spesso vengono erogate tramite accordi con professionisti e altre realtà specializzate: questo consente anche alle aziende più piccole di presentare un’offerta varia e interessante. Consente inoltre di includere nell’offerta anche attività molto specifiche e di nicchia, che richiederebbero competenze approfondite e attrezzature dedicate.
Passiamo ora dall’altro lato e parliamo della domanda, analizzando i dati di un sondaggio – effettato nel 2022 – rivolto agli utenti di Agriturismo.it. Da quanto risulta, più della metà degli agri-turisti italiani ha preso parte a un’attività o a un’esperienza durante le vacanze effettuate lo scorso anno. Questa percentuale sale fino a superare il 60% quando invece si tratta di turisti stranieri.
Scendendo più nel dettaglio, vediamo che una grossa differenza tra turisti italiani e stranieri riguarda le quote di chi ha ben chiaro l’esperienza che vuole fare in vacanza e la sceglie e prenota prima di prenotare il soggiorno: è probabile che la struttura dove soggiornare venga scelta principalmente in funzione delle attività ed esperienze che sono disponibili nella struttura stessa o nel territorio circostante.
Le proporzioni tra italiani e stranieri si ribaltano invece quando guardiamo ai turisti che prenotano esperienze e attività dopo aver prenotato il soggiorno, ma comunque in anticipo rispetto alla vacanza.
Infine, molti turisti sia italiani che stranieri scelgono attività ed esperienze solo una volta arrivati a destinazione. Nei confronti di questi turisti, l’offerta esperienziale della struttura in cui soggiornano rappresenta principalmente un upgrade della vacanza: non contribuisce cioè in maniera determinante alla scelta di una destinazione rispetto a un’altra, ma alza in maniera significativa il valore del soggiorno.
Ecco i grafici nel dettaglio:
L’agriturismo è una piattaforma di esperienze
Alla luce di quanto emerso dai dati sopra elencati, potremmo dire che la formula del successo dell’agriturismo italiano è la seguente: Alloggio rurale + multifunzionalità = maggiore valore
In che cosa consiste questo maggior valore? Ne abbiamo riconosciuto diverse dimensioni.
Da un punto di vista finanziario, la diversificazione garantisce:
- Ricavi aggiuntivi, derivanti dalle nuove attività messe in campo;
- Mitigazione dei rischi, proprio perché tutti i ricavi non sono collegati a un’unica tipologia di offerta.
Dal punto di vista turistico, questi vantaggi si traducono in un impatto positivo anche sull’attività di accoglienza:
- Più possibilità di essere scelti come destinazione, non solo per la posizione o il prezzo ma anche per l’offerta esperienziale;
- Potenziamento del passaparola, un canale di promozione gratuito e molto efficace;
- Stagionalità estesa, collegata appunto a quella delle esperienze di cui è possibile fruire;
- Maggiore durata del soggiorno, chi vuole scoprire il territorio non pratica un turismo mordi-e-fuggi;
- Maggiore fidelizzazione dei clienti, il legame con l’azienda e il territorio diventa più forte ed è maggiore il numero di turisti che tornano per “completare l’esperienza”.
Proprio di turismo esperienziale parleremo durante il nostro prossimo Agridays: iscriviti e non perdere l’occasione di scoprire come sponsorizzare su Agriturismo.it le tue esperienze grazie al nostro nuovissimo progetto!